La Zes Jonica è in ritardo, su questo pesano le scelte politiche del presidente Emiliano e del Pd. Due Zone economiche speciali, interregionali, si sono trasformate in fardello che pesa sul buon esito dell’operazione.
Quello avvenuto oggi al Mise sulla Zes Jonica è stato un confronto aperto e cordiale, di cui tuttavia sfugge il senso. Dalla Puglia e dalla Basilicata è stato espresso l’auspicio di un coinvolgimento del ministero per lo Sviluppo economico rispetto al tema delle Zes, soltanto che non è il Mise ad aver competenza sul tema e inoltre, senza contare che da parte delle due Regioni non è stata richiesta la partecipazione all’incontro del ministero per il Sud: il dicastero competente su questa materia. Si ha l’impressione che sull’argomento Emiliano stia facendo confusione e non abbia obiettivi chiari.
In Puglia, d’altra parte, se il presidente della Regione, e prima il Pd quando era al governo, avessero lavorato per tempo in modo appropriato, non saremmo ad oggi a questo punto. Sulle Zes siamo in palese ritardo, anche perché il presidente Emiliano e il Pd dell’ex Governo hanno anche avuto la malsana idea di istituire due Zes, interregionali tra l’altro, quadruplicando di fatto il lavoro e, in definitiva, fallendo e scaricando il peso degli errori sul neo assessore Borraccino ma soprattutto sui pugliesi e sui lucani. Viene da pensare che il disegno di Emiliano abbia seguito un unico intento, che nulla ha a che fare con l’economia regionale. Ossia, cercare di favorire e accontentare la più ampia platea possibile, 'a pioggia' finendo di fatto con il rallentare l’intero iter e depotenziare la Zes.
Mi auguro davvero che nella modalità di confronto istituzionale con il governo e nell’affrontare i nodi rimasti, venga compiuta da parte della Regione una netta inversione di marcia, perché le Zes, se pianificate nell’ottica della sostenibilità ambientale e della valorizzazione dei prodotti locali, sono un’opportunità che non possiamo permetterci di sprecare.
Per i ragazzi non vedenti dell’associazione Albatros - Progetto Paolo Pinto l’immersione subacquea è una questione di libertà
Leggi di più
La mia intervista a Fanpage.it. Nel decreto “Aiuti” (DL 50/2022) c’è l’articolo 5 che rappresenta l’apoteosi delle vergogne di come questo Governo, calpesta l’ambiente, la salute e i beni culturali e paesaggistici (in barba alla Costi...
Leggi di più
Oggi in commissione Ecomafie abbiamo audito il Presidente di SOGIN, Perri, e l'AD Fontani. Ci sono importanti aggiornamenti sul deposito unico nazionale di rifiuti radioattivi
Leggi di più
Siamo stanchi dell’arroganza del Governo Draghi che sta legando il Paese per altri 20 anni alle fonti fossili, i partiti hanno deciso di abbassare la testa, noi NO e ripresenteremo gli emendamenti in aula alla Camera per bloccarli. La RESISTENZA CONTINUA.
Leggi di più
Presenterò al più presto una interrogazione parlamentare al ministero dell'Ambiente per fare chiarezza sulla bellissima Torre Mattoni, una struttura antisaracena al momento non accessibile
Leggi di più
Si chiama IMPI ed è il nuovo IMU per le piattaforme petrolifere marine. Più risorse ai Comuni italiani interessati
Leggi di più
Vi invito a leggere il mio intervento su questo ennesimo scempio ai danni del Tarantino. Il presidente Emiliano dica la verità ai miei concittadini: ha deciso che il capoluogo ionico debba essere la sede di smaltimento dei rifiuti a livello regionale
Leggi di più
Per distogliere l'attenzione sul reale motivo che li ha creati: l'inefficienza della Regione
Leggi di più