Ecco le domande che ho posto al presidente di Sogin Perri e all’amministratore delegato Fontani:
1. Quali modifiche normative occorrono per adeguare il procedimento CNAPI alla mozione approvata alla camera?
2. Avete avuto proposte di auto candidatura, se si dove? Sono aree escluse? Sono aree in siti industriali dismessi o zone militari?
3. Tracciabilità dei rifiuti radioattivi: come riuscite a tracciare tutti i rifiuti che gestite?
4. Cemerad, Sogin può anticipare i fondi?
In linea generale il Presidente Perri ci ha fatto sapere che seguendo l’iter normativo, si prevede l’individuazione del sito che ospiterà il Deposito unico nazionale per rifiuti radioattivi nella prima metà del 2022.
SITI TEMPORANEI DI RIFIUTI RADIOATTIVI
Ad oggi in Italia ci sono circa 20 depositi di rifiuti radioattivi, una porzione di questi è gestita da Sogin, altri sono di di gestione pubblica o privata, nonché una situazione come quella di Cemerad a Statte (Taranto) in cui un fallimento ha poi generato la necessità di prevedere ad un commissariamento statale e quindi ad una rimozione fusti e bonifica ambientale. Della Cemerad di Statte ve ne ho ampiamente parlato sui miei canali, facendo riferimento agli impegni presenti sul tema sia nella mozione di maggioranza approvata qualche settimana fa che nella relazione finale della commissione Ecomafie sui rifiuti radioattivi.
SEMINARIO NAZIONALE PREVISTO A SETTEMBRE
Questa fase è successiva alla consultazione pubblica, al termine del seminario nazionale che, secondo le previsioni, dovrebbe avere luogo a settembre con una durata tra i 30 e i 60 giorni, si arriverà a una redazione di un documento che porterà alla elaborazione della CNAI, acronimo che sta per “Carta nazionale delle aree idonee”. Questo documento sarà soggetto a valutazione e nulla osta da parte dei Ministeri, e solo dopo l’approvazione di questo documento si passerà al processo cosiddetto di autocandidatura, che è quello in cui le comunità locali potranno presentare le loro autocandidature o disponibilità a ospitare il deposito nazionale.
Sempre sul seminario nazionale è utile aggiungere che esso dovrebbe avere un ambito regionale con delle sessioni di 3-4 giorni ciascuna con le sette Regioni individuate dalla Cnapi.
I COSTI DEL DEPOSITO UNICO
L’opera ha un valore di un miliardo di euro, poco meno di un miliardo di euro in termini di costi di realizzazione a cui si somma una cifra stimata intorno ai 500 milioni di euro che è relativa al Parco tecnologico.
BENEFICI OCCUPAZIONALI DEL DEPOSITO UNICO
Nel corso della fase di costruzione (4-5 anni) si arriverá più o meno a un totale di 4mila persone (di cui 2mila i diretti fra interni e esterni che saranno utilizzati per le attività di costruzione del deposito) e, successivamente, nella fase di esercizio (50 anni) del Deposito, circa 700 persone.
I NUMERI DELLA CONSULTAZIONE PUBBLICA
Sogin ha ricevuto 88 richieste di informazioni e 113 osservazioni ricevute. Bisogna tenere conto peró che la consultazione pubblica è ancora in corso.
Al termine si avrà un documento di sintesi che sarà fondamentale per la fase successiva, ossia quella del seminario nazionale, utile all’elaborazione della già citata CNAI.
LE PROPOSTE DI SOGIN IN BASE ALLE SOLLECITAZIONI ARRIVATE IN CONSULTAZIONE
Sogin ha ricevuto alcune sollecitazioni da parte dei territori sulla mancanza di un ruolo di imparzialità all’intento della consultazione pubblica, seppur devo ricordare che l’organo controllore esiste e si chiama ISIN. Quindi Sogin ha proposto: la realizzazione di una commissione nazionale che dia supporto soprattutto nella parte finale della discussione e del seminario nazionale, oppure di un comitato tecnico-scientifico con degli esperti che possano essere a supporto dei vari stakeholder, eventualmente entrambe le cose.
Garantita stabilità sociale durante pandemia
Leggi di più
Reddito e Pensione di Cittadinanza, sostegno a famiglie e sviluppo delle aree rurali, stop Fornero con Quota 100 e Opzione Donna. Leggi un pezzo delle novità contenute nella Manocra del Popolo
Leggi di più
Secondo una ricerca del Centre for Research on Energy and Clean Air (Crea), organizzazione indipendente specializzata in analisi sui mercati energetici, dall’inizio della guerra in Ucraina, ossia negli ultimi 2 mesi, l’Italia ha pagato 6,9 MILIARDI DI EURO alla Rus...
Leggi di più
E’ bastata qualche settimana al Governo per togliere nuovamente 150 milioni dal patrimonio destinato (soldi sottratti ai Riva) e quindi dalle bonifiche per destinarli alla fantomatica decarbonizazione di cui al momento non esiste ne piano industriale ne un AIA e che qual...
Leggi di più
Le stesse identiche contestazioni che ho sollevato sull’errato recepimento dell‘Italia delle direttiva della plastica monouso, ora sono state ribadite anche dalla Commissione Europea con un “parere circostanziato", preludio all’apertura di una proc...
Leggi di più
Il Governo dei peggiori mentre da una parte garantisce profitti per 20 anni alle multinazionali del gas che gestiranno i rigassificatori come quello che vogliono realizzare a #Piombino dall’altra parte affossa la pianificazione delle energie rinnovabili essendo vergognos...
Leggi di più
Il ministero dell'Ambiente risponde a una mia interrogazione
Leggi di più
Il quadro statistico illustrato nel Rapporto Ispra 2019 sui rifiuti speciali è devastante per l’immagine di Taranto: il capoluogo ionico conferma il suo primato a livello regionale sullo smaltimento dei rifiuti speciali
Leggi di più