Tutta la vicenda legata alla discarica Burgesi ultimamente viene utilizzata a uso e consumo dei vari interlocutori che sono intervenuti in questi giorni. Chi da una parte continua a parlare contro il Governo, pur palesemente disconoscendo i reali termini della questione e chi, d’altra parte, gioca a fare lo scarica barile, forse dimenticando che gran parte dei ritardi sulla Burgesi sono dovuti all’inefficienza regionale. Andiamo con ordine: il milione di euro, impegnato dal ministero dell’Ambiente per un piano straordinario di indagine e di approfondimento volto alla verifica dello stato delle matrici ambientali nell’area della discarica, è previsto da una legge, la n.18/2017.
In seconda battuta, l’assessore Stea che chiede i soldi al Governo, con molta probabilità non ricorda che sin dall’inizio il piano regionale sulla Burgesi non solo è stato oggetto di modifiche a posteriori fatte dalla stessa regione Puglia ma anche di ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Ne è conseguita quindi una ulteriore modifica da parte regionale, a quel punto l’Amministrazione comunale di Ugento ha pensato bene di ritirare il ricorso, successivamente il Consiglio di Stato ha dichiarato l’improcedibilità ma ad oggi, di fatto, il contenzioso non puó dirsi risolto.
La Regione ha creato l’ennesimo disservizio e vorrebbe scaricare le colpe al ministero dell’Ambiente? Non serve nemmeno che io risponda a una domanda talmente retorica da essere di facile soluzione per chiunque, anche per chi fa finta di aver dimenticato. Solo un concetto esprime correttamente l’assessore Stea, ovvero che il trasferimento del milione di euro sarà disposto solo successivamente alla definizione del contenzioso, dunque sostanzialmente ora, c’è un atto del presidente della Repubblica che deve accertare la fine del contenzioso, così da procedere all’erogazione della somma.
Al netto di tutto questo inutile vociare, anche in qualità di commissario Ecomafie mi occuperó personalmente di inserire sia la discarica Burgesi, che quelle di Conversano e la Vergine di Lizzano, tra gli argomenti all’attenzione della commissione d’inchiesta parlamentare che si occupa principalmente di traffico illecito di rifiuti.
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