Nel 2017 la percentuale di raccolta differenziata è stata pari al 55,5% della produzione nazionale; la regione Puglia si attesta al 40,4%, ben al di sotto sia della media nazionale sia dell’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012. La prima regione italiana a essersi distinta per l’ottimo risultato sul fronte della RD è il Veneto con il 73,6%, seguono Trentino, Lombardia e Friuli.
Tutte le città pugliesi hanno registrato percentuali di raccolta differenziata molto al di sotto dell’obiettivo del 65%, in particolare Lecce, Taranto e Foggia si pongono poco al di sopra del 30 per cento. Sul fronte del pre-trattamento dei rifiuti, c’è da sottolineare che nella provincia di Taranto, dinanzi alle circa 192 mila tonnellate di indifferenziato prodotto in totale, oltre 292 mila tonnellate di rifiuti vengono trattati negli impianti di trattamento meccanico biologico di Massafra (quasi 211 mila t) e Manduria (poco più di 82 mila t), entrambi i siti quasi al limite della loro capienza autorizzata. Questi dati, in definitiva, rivelano che ai TMB tarantini arrivano circa 100 mila tonnellate di rifiuti prodotti fuori provincia.
Sul versante smaltimento in discariche, poi, la situazione sempre per la provincia di Taranto non migliora, in quanto delle 802.381 t di RU smaltiti in Puglia, ben 670.408 t vengono smaltite nel Tarantino, ossia nei siti di Grottaglie, Manduria, Massafra, Statte e Taranto. A questo si aggiungono inoltre le 550 mila tonnellate di rifiuti speciali. Altresì, per l’incenerimento Massafra riceve circa 76 mila tonnellate e Manfredonia per il coincenerimento più di 100 mila tonnellate.
A fronte di 36.751,2 tonnellate annue di frazione organica prodotta in provincia di Taranto, sono stati trattati negli impianti di compostaggio presenti nel Tarantino quasi 103 mila tonnellate. Tale dato registra che, anche per la frazione organica dei rifiuti, la provincia di Taranto ha importato dalle altre province un quantitativo quasi tre volte superiore al trattato negli impianti di Ginosa, Laterza, Manduria e Taranto.
In definitiva spezzo una lancia a favore di una buona pratica legata alla tariffazione rifiuti utilizzata a Trento, unico capoluogo di regione dove è in vigore il sistema di tariffazione puntuale, il quale ha fatto registrare a livello nazionale, per il 2017, un costo pro-capite tra i più bassi, pari a 152,11 euro per abitante/l’anno. È evidente come tale sistema sia di gran lunga migliore rispetto a quello usato nella maggior parte delle città italiane, ossia la tari normalizzata per cui le alte percentuali di raccolta differenziata e l’applicazione della tariffazione puntuale comportano un maggior risparmio per i cittadini e una migliore situazione ambientale. Caratteristiche virtuose che attualmente non si registrano in Puglia!
Qui è possibile scaricare il Rapporto Ispra 2018 su RU
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