La provincia di Taranto è già ampiamente stretta nella morsa di numerosi inceneritori e discariche, nonché di maxi impianti di organico, quali
- Eden 94 a Manduria che già annualmente è autorizzata a trattare ben 60 mila tonnellate di rifiuti;
- la Progeva di Laterza con le sue 45 mila tonnellate l’anno;
- l’Aseco di Ginosa (ora sotto sequestro) con 80 mila tonnellate annue;
- l’Amiu di Taranto a Statte con 15.500 tonnellate annue.
Un totale di circa 200 mila tonnellate a fronte di un quantitativo di circa 34 mila tonnellate di organico prodotte dalla provincia nel 2016.
Il resto arriva da fuori provincia attraverso viaggi lunghissimi su strada da parte dei mezzi.
COME SE NON BASTASSE...
Alle circa 200 mila tonnellate annue autorizzate, potrebbero aggiungersi le 60 mila t/a autorizzate per Pulsano ma con un'aggravante: l'obiettivo principale del maxi impianto di Pulsano sarà quello della produzione di biogas per incassare gli incentivi, a scapito della qualità del compost.
Senza incentivi pubblici l’impianto è economicamente insostenibile. Mi auguro pertanto che la Regione Puglia, la quale finanzierà con soldi pubblici l’impianto, torni indietro sui suoi passi: sono altre le province che necessitano di impianti di organico, quella tarantina è già autosufficiente con quelli già esistenti!
Voglio applaudire all’iniziativa organizzata da alcuni cittadini di Pulsano contro il nuovo maxi impianto a biogas da 60 mila t/a. Gli abitanti della provincia di Taranto stanno attivamente proteggendo il loro territorio contro l’arroganza di una cieca Amministrazione comunale, appoggiata dalla Regione Puglia che tra l’altro continua a promuovere un Piano rifiuti inaccettabile e nemmeno lontanamente virtuoso.
Il compostaggio di per sè rappresenta una buona pratica di trattamento ma deve essere fatto con criterio, anche di tipo territoriale!
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