Mercoledì scorso un question time molto acceso su Ilva. Il Pd ha presentato una interrogazione a risposta immediata sui livelli occupazionali e produttivi legati al siderurgico tarantino. Già dalle prime ore della giornata ho controbattuto all'esponente Pd, Michele Anzaldi, che dal pulpito dei molteplici errori fatti dal partito a cui appartiene ha cercato di dare al M5S lezioni di politica. Il ministro del Lavoro e Sviluppo economico Luigi Di Maio ha giustamente ribadito un concetto molto chiaro, giustificando la decisione del rinvio: "In 15 giorni non si risolve una questione che va avanti da 6 anni".
Come ho detto prima, la giornata di mercoledì ha avuto inizio con una nota di risposta all'attacco del dem Anzaldi, il quale ha appellato addirittura come 'imbarazzante' il rinvio su Ilva di Di Maio. Senza vergogna! Anzaldi, forse, si è dimenticato di avere in tasca la tessera del Pd, quel partito che per anni, quando era al Governo, non è riuscito a produrre nemmeno un risultato apprezzabile: né sul piano dell’occupazione, né sul piano ambientale, tantomeno sul quello della salute pubblica. I tarantini conoscono i fatti, ed è per questo che in città il Movimento 5 Stelle ha ottenuto circa il 50% delle preferenze. Una fiducia che, come forza di Governo, stiamo onorando con serietà e responsabilità.
Siamo in continuo contatto con i commissari dell’Ilva e stiamo analizzando circa 23 mila pagine di dossier. Vogliamo trovare una volta per tutte la soluzione al problema dello stabilimento, perseguendo quello che c'è scritto sul contratto di Governo perché, come ha sottolineato il ministro Luigi di Maio, a Taranto i cittadini hanno il diritto di tornare a respirare.
Poche ore dopo aver rilasciato questa doverosa precisazione è andato in scena un imbarazzante question time, sulla parte riguardante Ilva, ma non per la risposta del Ministro, ovviamente per gli interventi dei deputati Pd. In particolare è stato vergognosa la dialettica dell'esponente barese, Marco Lacarra, che ha dimostrato di strumentalizzare il Movimento per insabbiare gli errori fatti proprio dal suo partito sulla annosa vertenza Ilva. Ripero è stato a dir poco un discorso vergognoso perchè il Pd continua a parlare di Taranto relegando i diritti alla salute e al lavoro nell’angolo dell’indifferenza.
Il Pd ci accusa di essere ancora in campagna elettorale e attribuisce alle nostre dichiarazioni toni di propaganda, quando in realtà sono proprio loro a semplificare con i soliti slogan retorici la vicenda Ilva. In 6 anni abbiamo subito 12 decreti che hanno condannato la Provincia ionica, decretando altresì la svendita dello stabilimento attraverso un contratto che tutela solo gli interessi del privato! Vedi ad esempio la prevista immunità penale per commissari e acquirenti a scapito dei cittadini e dei lavoratori. Al Pd interessa conoscere il futuro del siderurgico più inquinante d’Europa, mentre a noi del M5S sta a cuore anche il futuro dei tarantini. Una cosa è certa: non hanno compreso i contenuti delle 23 mila pagine del dossier Ilva, forse perchè probabilmente non le hanno mai lette! Infatti ora pretendono che la questione possa essere risolta in sole due settimane.
È ovvio che vogliamo continuare a onorare la fiducia che i cittadini di Taranto hanno dato al M5S, realizzando insieme a loro un futuro diverso dagli scenari di malattia e morte a cui siamo stati abituati. Taranto merita di tornare agli splendori che la natura e la storia ci hanno donato, infatti non permetteremo più che i nemici di Taranto prendano ancora decisioni a scapito della città. Ora è tracciato un percorso diverso, Taranto è finalmente difesa a tutti i costi dalle grinfie di chi l’ha rovinata. Restateci vicino, abbiamo contro tutto e tutti i nemici della nostra città!
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