La settimana parlamentare si chiude con la discussione della mia interpellanza urgente sulle emissioni odorigene alla quale ha risposto, per conto del ministero dell’Ambiente, il Sottosegretario di Stato, Salvatore Micillo.
Sul tema delle emissioni odorigene serviva fare chiarezza, infatti, da oggi il Ministero interviene sanando un gap esistente a livello normativo.
Vi spiego meglio cosa intendo:
Il Ministero sarà finalmente parte attiva nel processo di unificazione dei criteri posti a controllo dell’inquinamento olfattivo.
In concreto darà attuazione al Coordinamento tra Ministero, Regioni e autorità competenti in materia ambientale per sanare come dicevo prima una lacuna fino ad oggi esistente, accreditata dalla mancanza di prevenzione, gestione e controllo uniformi delle emissioni odorigene.
Sono davvero contento di darvi questa notizia perché grazie alla nuova presa in carico da parte del ministero dell’Ambiente si apre una prospettiva di concertazione importante che, nella confusa realtà normativa italiana, risulta essere un ottimo punto di partenza per mettere in pratica azioni coerenti in materia di emissioni olfattive.
La normativa nazionale esistente sul tema delle emissioni odorigene, attualmente prevista dall'art. 272-bis del Codice ambientale, esclude che le Regioni possano intervenire su impianti di rifiuti e, più in generale, su impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale, la quale dovrebbe già prevedere eventuali prescrizioni atte a evitare il problema del cattivo odore.
Da questo assunto deriva un elemento fondamentale ai fini della portata del problema:
se, ad esempio, un impianto di smaltimento rifiuti è fonte di sgradevole e persistente odore significa che non sono stati effettuati monitoraggi capaci di rilevare eventuali infrazioni dell'AIA oppure, la stessa Autorizzazione è stata magari troppo permissiva, quindi i quantitativi, smaltiti o di produzione, sono eccessivi. Davanti a quest’ultimo caso sarebbe utile che gli Enti competenti intervengano sull'AIA. Per essere ancora più chiaro cito un caso locale: se l’attività dell’impianto di compostaggio Aseco di Ginosa marina sviluppa continue emissioni odorigene è perché la Regione e la Provincia hanno dato via libera a un quantitativo di rifiuti da smaltire troppo grande per evitare molestie olfattive, anche alla luce del fatto che l’impianto si trova vicino a case e in prossimità di zone volte per lo più al turismo.
Già in sede parlamentare stiamo lavorando, partendo dal gruppo Ambiente del Movimento 5 Stelle, a una proposta che possa essere non solo risolutiva ma anche coerente con il percorso intrapreso oggi dal Ministero.
La prima parte dell'intervista rilasciata all'AdnKronos, nota agenzia di informazione italiana, su Ilva e in merito ai fatti della passata domenica a Taranto
Leggi di più
Continua anche nelle province di Bari, Brindisi e Taranto la performance positiva delle misure introdotte dal M5S per contrastare la povertà
Leggi di più
È pubblica sul sito del Mibact la circolare sul conferimento d’incarichi dirigenziali
Leggi di più
È il risultato dell’ultimo stanziamento Miur a favore degli Enti locali
Leggi di più
Gli effetti positivi del Reddito di Cittadinanza arrivano soprattutto in Puglia, che si piazza al terzo posto tra le regioni italiane per il maggior numero di occupati grazie alla misura introdotta dal M5S
Leggi di più
Grazie a un nostro emendamento (a prima firma Daga - M5S) nell'ambito del dl Crescita. Nessuno deve rimanere indietro
Leggi di più
Dettaglio risorse per province Bari, Brindisi e Taranto
Leggi di più
In Italia è tornata di moda la caccia alle streghe. Lo sa bene il #Copasir, che con la sua lista di proscrizione ci riporta indietro nel tempo agli anni delle peggiori dittature. Prima la guerra ai no-vax, poi la lotta ai "putiniani d’Italia"
Leggi di più