Come vi avevo promesso sono andato in fondo alla questione del costo carburante (qui il post: https://www.facebook.com/giovanni.vianello.puglia/posts/393534172585004).
Ecco quello che è venuto fuori dalla risposta, pubblico il video del question time cosi potete sentire integralmente il tutto.
Di seguito anche la mia nota stampa:
Carburanti, Vianello (Alt): Mite conferma miei dati su ENI, estrarre in Italia non abbassa costi alla pompa
Roma, 30 mar. - “Il Ministero della Transizione ecologica ha confermato i dati che avevo diffuso: il 13 marzo 2022 ENI ha applicato costi alla pompa di benzina di Taranto più alti rispetto la media nazionale”. Lo afferma Giovanni Vianello, deputato di Alternativa e membro della commissione attività produttive commentando la risposta della sottosegretaria al Ministero della Transizione Ecologica Vania Gava al Question Time di commissione. “Il Ministero – prosegue Vianello - ha inoltre confermato che il costo dei prezzi di benzina e diesel non vengono stabiliti sulla base delle quotazioni del Brent, bensì sulla base delle quotazioni internazionali dei prodotti, rilevate attraverso la pubblicazione di settore Platts. Questa notizia, per chi ancora non lo sapesse, sfata la falsa narrazione proveniente dai sostenitori delle fonti fossili che vogliono far credere che estrarre idrocarburi in Italia sarebbe più conveniente per le tasche degli italiani: non è vero visto che ENI estrae idrocarburi in Basilicata, li trasporta con il suo oleodotto alla raffineria ENI di Taranto e li distribuisce alla propria rete di stazioni di servizio ENI e il tutto non fa risparmiare nulla ai cittadini, anzi, come accaduto a metà marzo può costare anche di più”. “Auspico – conclude il deputato tarantino di Alternativa - che la Guardia di Finanza, l’AGCM e l’unità di Missione del MISE sul controllo dei prezzi possano fare ulteriore chiarezza sulle ormai celebri dichiarazioni di Cingolani inerenti le truffe sui costi dei carburanti ai danni dei cittadini”.
Così come ha voluto il Governo, in commissione al Senato è stata approvata nel DL Energia la norma che scippa 150 milioni di euro dalle bonifiche delle aree escluse ex Ilva di Taranto per destinarle alla continuità produttiva dello stabilimento.
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