A causa dell’art.5-bis del DL “crisi Ucraina”, il Governo ha stabilito che le centrali a carbone e quelle ad olio combustibile potranno produrre energia in deroga sia alla qualità dei combustibili ma anche in DEROGA ai LIMITI DI INQUINAMENTO in aria delle norme nazionali, regionali e alle prescrizioni AIA, anche in ASSENZA di crisi energetica.
Già è grave che nel decreto Crisi Ucraina 1 il Governo abbia presentato un emendamento che riporta il contenuto parziale di un altro decreto, il DL Crisi Ucraina 2, inerente le centrali a carbone e a olio combustibile, una prassi da condannare perché tra l’altro non fa intervenire nel merito le reali commissioni competenti ossia Ambiente e Attività Produttive.
Inoltre il Governo e la maggioranza hanno respinto tutti gli emendamenti dell’opposizione, anche quelli che chiedevano che sul programma delle attività delle centrali, venisse informato il Parlamento. Qui un approfondimento sugli emendamenti che ho presentato https://www.facebook.com/100057852738370/posts/388686866403068/
Infine con molta probabilità gli eventuali costi maggiori sostenuti dalle centrali a carbone e a olio combustibile saranno scaricati sulle bollette elettriche visto che sarà l’ARERA a definire i corrispettivi dei maggiori costi sostenute dagli impianti.
Un provvedimento in netto contrasto con la recente modifica Costituzionale sull’Ambiente; il silenzio assenso di Conte e del M5S definisce tra l’altro che sono uguali agli altri partiti che hanno avvelenato l’Italia.
Così come ha voluto il Governo, in commissione al Senato è stata approvata nel DL Energia la norma che scippa 150 milioni di euro dalle bonifiche delle aree escluse ex Ilva di Taranto per destinarle alla continuità produttiva dello stabilimento.
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