Gli effetti positivi del Reddito di Cittadinanza arrivano soprattutto in Puglia, che si piazza al terzo posto tra le regioni italiane, dopo Sicilia e Campania, per il maggior numero di occupati grazie alla misura introdotta dal MoVimento 5 Stelle. Riduciamo la disuguaglianza sociale anche in Puglia con i nuovi 4.307 assunti tramite il RdC: in questa maniera stiamo dimostrando che il Reddito di Cittadinanza colma un vulnus del nostro sistema di welfare e delle politiche del lavoro.
L’istituto di previdenza italiano - pubblicando il report nazionale su Rdc e PdC tra aprile 2019 e gennaio 2020 - ci rivela che il totale dei beneficiari pugliesi sia del Reddito che della Pensione di Cittadinanza per quanto riguarda il numero di nuclei coinvolti è 97.483, le persone coinvolte sono invece 243.732, e infine l’importo medio mensile è pari a 508,13 euro.
Se andiamo a leggere singolarmente le cifre del Reddito, vediamo che il numero dei nuclei coinvolti in Puglia si aggira sugli 87.517, il numero delle persone invece sulle 232.086, infine l’importo medio mensile - espresso sempre in euro - è di 539,55.
Sulle cifre che riguardano unicamente la Pensione di Cittadinanza, sempre per ció che riguarda la Puglia: è 9.966 il numero dei nuclei coinvolti, sono 11.646 le persone e 239,13 euro l’importo medio mensile.
Mi accodo all’appello già lanciato dal M5S ai sindaci italiani, e in questo caso pugliesi, per attivare al più presto i progetti di pubblica utilità previsti dalla legge istitutiva della misura. Nella provincia di Taranto, ad esempio, il comune di Ginosa - guidato dal M5S - è stato prodromo nella stesura dei PUC, permettendo così ai beneficiari residenti di prestare servizio a favore della comunità per almeno 8 ore settimanali, estendibili a 16. Per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza adempiere alle attività previste dai PUC avviati dal comune di residenza è un obbligo, la pena è la perdita del beneficio stesso, mentre per l’Amministrazione comunale la misura è a costo zero.
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