Nella legge di Bilancio 2020 abbiamo previsto la cancellazione dal 1° gennaio 2020 dell’esenzione dal pagamento delle royalties per petrolieri!
Vi spiego meglio...Come ben sapete, in Italia chi estrae petrolio, oltre a pagare un canone per km2, è soggetto anche al pagamento delle cosiddette royalties: ossia per ogni mc di petrolio estratto si paga allo Stato una quota prestabilita. Ma la cosa ASSURDA è che non tutto il petrolio estratto viene pagato dalle multinazionali: esiste una grandissima quota di franchigia COMPLETAMENTE GRATUITA! Infatti, fino ad oggi ogni multinazionale per ogni concessione già esistente in mare, ogni anno non paga le royalties per le prime 50 mila tonnellate di petrolio estratto! In terra la quota gratuita è addirittura di 20 mila tonnellate di petrolio estratto! Un regalo alle multinazionali che si è tradotto negli anni con un mancato guadagno per lo Stato italiano!
Ma DA OGGI con le moifiche che abbiamo fatto in legge di Bilancio, tutte le società petrolifere che hanno una concessione già attiva di coltivazione (estrazione) di petrolio sia in terraferma che in mare non avranno più alcuna QUOTA GRATUITA!
Stop alle esenzioni anche per tutte le estrazioni di quantità superiori ai 10 milioni di Smc [standard metri cubi] di gas in terraferma (prima era i 25 milioni) e ai 30 milioni di Smc di gas in mare (prima era 80 milioni)!
TUTTO QUESTO COME SI TRADUCE PRATICAMENTE?
Nel corso del triennio 2020-2022, il gettito aggiuntivo che appunto deriverà dalla cancellazione dell'esenzione delle royalties verrà interamente versato nelle casse dello Stato per favorire l’implementazione di maggiori servizi a beneficio dei cittadini e a tutela dell’ambiente!
I PETROLIERI FINALMENTE PAGANO TUTTO, SENZA USUFRUIRE DI QUOTE GRATUITE!
Questo è un altro risultato contro le trivellazioni, che si aggiunge alle precedenti decisioni No Triv: la moratoria contro gli AIR GUN e le TRIVELLAZIONI per 24 mesi, in attesa di realizzare il Piano delle Aree Idonee, e l’aumento dei canoni concessori per km2 di ben 25 volte!
Gettiamo le giuste basi per la ripresa del Paese
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