Oggi la commissione Ecomafie ha audito Sergio Prete, in qualità di Commissario straordinario del Porto di Taranto, insieme a Gabriele Bonaguidi, comandante della Capitaneria di Porto di La Maddalena, nell’ambito dell’inchiesta sui dragaggi portuali e la gestione dei sedimenti.
Al Commissario Prete ho posto queste tre domande:
1) BANCHINA TORPEDINIERE
Ad oggi è stata effettuata qualche tipo di analisi sull’eventuale rischio che potrebbe profilarsi a livello ambientale durante le attività di movimentazione, dato che nell’area interessata alla riqualificazione sono stati trovati PCB e diossine anche in profondità?
2) AMMODERNAMENTO BANCHINE DI TARANTO
Alla luce del fatto che gran parte delle banchine già costruite sono composte da materiale di risulta proveniente dallo stabilimento siderurgico di Taranto, quali sono i problemi riscontrati nelle operazioni di manutenzione e ammodernamento? C’è forse il rischio che l’area possa essere eventualmente sequestrata come già accaduto nel caso delle collinette ecologiche dell’ex Ilva?
3) SEDIMENTI PROVENIENTI DAI DRAGAGGI
Al di là delle vasche di colmata, la parte restante dei sedimenti derivanti dalle attività di dragaggio dove va a finire? È possibile sapere in quali discariche vengono portati i sedimenti?
Nel merito Prete ha riferito che per gli interventi di adeguamento infrastrutturale previsti dal Piano regolatore portuale erano stati previsti dragaggi per 19 milioni di metri cubi, e la realizzazione di casse di colmata con capienza di 12 milioni di mc.
Secondo quanto dichiarato, nel 2007 è stato approvato un piano di caratterizzazione elaborato da Ispra dell’intera area del porto, che ricade completamente in area Sin. Inoltre, il porto di Taranto si è dotato, per primo in Italia, di un piano di gestione dei sedimenti. Secondo quanto riferito, alcune delle attività previste dal Piano regolatore portuale sono già state realizzate, altre no, sia per carenza di fondi, sia per un cambiamento dello scenario generale.
Secondo quanto riferito dal Commissario, dal 2015 ad oggi è stata realizzata la nuova vasca di colmata di Punta Rondinella con capienza di 1,6 milioni di mc, dove sono stati conferiti i fanghi di dragaggio derivanti dalla realizzazione delle nuove banchine e quelli risultanti dall’ammodernamento del Molo Polisettoriale. È inoltre in costruzione la vasca in ampliamento del Quinto Sporgente (Vasca 2), con capienza di 2,2 milioni di mc, dove saranno conferiti i fanghi di dragaggio del cerchio di evoluzione e di un canale lungo 1800 m. Tali opere di dragaggio inizieranno quest’anno e dovrebbero concludersi nel 2022.
Il commissario ci ha inoltre fatto sapere che è stato effettuato il dragaggio per la modifica della banchina di attracco delle navi da crociera: dei 5mila mc di fanghi di risulta, oltre 4mila sono stati conferiti in discarica per gli alti livelli di inquinanti.
L’audito ha anche detto che da qui al 2023 sarà eseguito il dragaggio per la bonifica e il mantenimento dei fondali delle banchine pubbliche del porto e saranno realizzati due lotti di dighe foranee, con possibile conferimento di relativi fanghi nella Vasca 2 in costruzione.
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Il Comandante Bonaguidi ha invece comunicato alla Commissione che al momento nell’area del porto della Maddalena non sono previsti lavori di dragaggio. L’audito ha poi fornito informazioni sull’Arsenale della Maddalena, passato da Sin a Sir e infine divenuto Area di Interesse Nazionale. Secondo quanto dichiarato, al momento si prevede di effettuare un capping di parte delle strutture interne dell’Arsenale, mentre la rimozione dei sedimenti inquinati, prevista inizialmente, non sarà effettuata.
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