In attesa dell’incoronazione di Mattarella a Presidente della Repubblica per la seconda volta (forzando la Costituzione che non ne prevede la rielezione) abbiamo assistito al dilettantismo e suicidio politico di Salvini e Conte. Sia chiaro, tutti i partiti di centro destra e sinistra hanno fallito e come non poteva essere altrimenti: anziché puntare sulla migliore figura possibile a capo dello Stato hanno perseguito, con un nefasto egoismo e una arroganza spropositata, solo due interessi: la voglia di rinforzarsi nella propria coalizione e l’interesse supremo a continuare la legislatura. Salvini sballottato tra la fedeltà al patto di centro destra, rivendicato in ogni secondo dalla Meloni, e quello della maggioranza (che lo lega al Governo Draghi) si è schiantato bruciando prima una imbarazzante Casellati dall’ego smisurato e poi accordandosi con Conte (lo sfottevano con “Giuseppi”) su una donna, la Bellomi bruciata in due secondi dal resto della maggioranza.
Conte che ha fatto da segugio di Letta per tutta la partita per il Quirinale, pensava di trovare un asso nella manica che lo avrebbe accreditato come grande statista, la drammatica realtà lo ha bocciato su tutta la linea, silurato da alleati e colleghi di partito sul nome della Bellomi. Per carità, una grande professionista ma vi rendete conto cosa significa mettere il capo dei servizi segreti al Quirinale? Inopportuno per ovvi motivi e il fatto di far camuffare questa candidatura come una proposta “rosa” dovrebbe farci sollevare molte preoccupazioni sul livello politico in cui è precipitato il M5S, lo stesso in cui naviga la Lega che da forze antisistema si sono rivelate i più convinti sostenitori del sistema. Alla fine si è imposta la linea di una corrente del Pd che rivelando ancora una volta che sono i nuovi democristiani sono stati apparentemente fermi ad aspettare gli errori degli altri e non hanno disdegnato lasciare nuovamente solo Conte. Anche questa è una dimostrazione di subalternità del M5S al Pd.
E quindi Sergio Mattarella, nonostante non fosse disponibile e lo abbia detto in tutti i modi possibili, sarà confermato Presidente della Repubblica per ko tecnico dei partiti. Ha dovuto assistere alla poco onorevole processione dei leader dei partiti che lo hanno supplicato di cambiare idea. Buon lavoro Presidente, non male come rivincita veder tornare a carponi chi chiedeva, poco meno di 4 anni fa, l’impeachment a 5 stelle e chi, al momento della prima elezione, lo definiva un “cattocomunista” e che chi lo sosteneva come qualcuno con cui “la lega non avrebbe mai dialogato”. #Rivincite
Noi di Alternativa, assieme agli altri colleghi indipendenti del misto, abbiamo invece puntato su due uomini in netta rottura con le logiche dei partiti di maggioranza e opposizione, ci siamo concentrati solo sul bene del nostro Paese. Due figure straordinarie che hanno fatto della propria vita una missione per la giustizia sociale, per il rispetto della Costituzione, per la lotta al marcio che c’è nel Paese. Magnifici e vorrei ringraziare di vero cuore @MaddalenaPaolo e Nino di Matteo. Sarebbe stato bello vedervi a capo dello Stato, custodi della Costituzione e dei beni comuni ma ora abbiamo il compito - assieme alla cittadinanza che non accetta quelle logiche perverse ed autoreferenziali dei partiti - di rilanciare i temi sui beni comuni, sulla lotta alla mafia, sull’ambiente, sulla indipendenza energetica e sostenibile, sulla riaffermazione dei diritti a tutti i livelli. Grazie, siete state le vere stelle che hanno brillato nella scura settimana di Montecitorio, lontano dai buchi neri dei partiti.
Scritta in maniera congiunta con i colleghi di Taranto, Gianpaolo Cassese e Rosalba De Giorgi
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