È ora di dire basta! C’è qualcosa di diabolico nella politica del Governo Draghi che si basa principalmente sulla logica della conservazione del modello di sviluppo che ha reso l’Italia dipendente da multinazionali e Paesi esteri, legandola alle fonti fossili e alle decisioni dei CdA anziché riequilibrare gli interessi del popolo italiano promuovere l’indipendenza energetica e la prosperità delle piccole e medie imprese.
Una delle scorrettezze più evidenti che rappresenta la riprova di ciò che sostengo riguarda la riqualificazione energetica degli edifici: c’era una misura, il bonus 110% con lo sconto in fattura che permetteva ai cittadini di spendere pochi soldi per migliorare la propria casa e aumentarne il valore, emanciparsi dalla schiavitù delle fonti fossili, che permetteva di diminuire i costi delle bollette, che migliorava la qualità della vita aiutando al contempo l’ambiente… ma non solo, perché questa misura stava rilanciando il comparto dell’edilizia favorendo occupazione e aumentando il Pil, redistribuendo il potere economico a molti.
Questa misura è probabilmente la più importante in tema di energia perché permette, nel piccolo ma in modo distribuito, di affrontare subito e con successo la transizione ecologica.
Ma il Governo Draghi e l’allegria compagnia di partiti politici che gli danno la fiducia hanno indebolito e smontato il bonus 110% e il paradosso è che è stato fatto cambiando le regole in corso e utilizzando menzogne per convincere gli italiani che questa misura favoriva l’illegalità. Teorie fantasiose che i media hanno divulgato ai 4 venti ma in realtà, andando a vedere i dati ci siamo resi conto che non è il bonus 110% a favorire truffe, anzi è l’esatto contrario e quindi l’unica truffa era la propaganda bugiarda di Draghi e co.
Ora migliaia di aziende si trovano con lavori in corso ma senza liquidità perché banche, poste e CdP hanno bloccato la cessione del credito d’imposta. Questo sta portando al fallimento molte aziende, alla disoccupazione di moltissimi lavoratori e al collasso delle piccole e medie imprese.
Per contrastare questa nefasta decisione del Governo Draghi e dei partiti di maggioranza, giorno 18 maggio sosterrò con convinzione la manifestazione nazionale a Roma promossa dalle aziende ormai stremate e disperate che hanno bisogno di aiuto e supporto affinché si riprenda con la cessione del credito e con me ci sarà Alternativa
Lo dobbiamo a loro, lo dobbiamo ai lavoratori ma soprattutto lo dobbiamo al Paese che non può permettersi di bloccare la riqualificazione energetica che rende più liberi i cittadini dalla schiavitù delle fonti fossili.
Passate parola e partecipate, ci vediamo il 18 in piazza della Repubblica a Roma!
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