Porto di Taranto, il centrodestra rema contro la riconversione della città

Ritengo che siano fuori luogo le ultime dichiarazioni di alcuni parlamentari pugliesi (non di Taranto) appartenenti a Forza Italia e Fratelli d’Italia sull’arrivo del Gruppo Ferretti nel capoluogo ionico. 
Sono anche offensive nei confronti di un territorio che da anni chiede alternative economiche, sostenibili anche a livello ambientale. 

Il Gruppo Ferretti, che costruisce yacht di lusso, è insediato anche nel nord Italia. Mi chiedo pertanto cosa farà ora il centrodestra: chiederà che la Ferretti lasci anche quel territorio? 
Non capisco perché sia stata manifestata tutta questa avversione verso il brand nautico unicamente per l’interesse su Taranto. 

Non sarà forse che la volontà del centrodestra sia quella di lasciare il Tarantino relegato e assoggettato alla siderurgia, alla lavorazione del petrolio e allo smaltimento di rifiuti? Questi parlamentari, baresi e brindisini di centrodestra, vogliono fare i padroni a casa dei tarantini? Scordatevelo!

Invece di remare contro la riconversione economica del territorio ionico, sarebbe auspicabile, anche da parte del centrodestra, una presa di posizione a favore delle alternative alla grande industria inquinante. Inoltre, i parlamentari del centrodestra, D’Attis, Gemmato e Galantino dovrebbero sapere che la concessione al Gruppo Ferretti - non la vendita - riguarda una piccola parte dell’enorme porto di Taranto, nello specifico la zona dove prima sorgeva e operava l’ex Belleli: uno spazio che probabilmente i parlamentari - non essendo tarantini - non conoscono, e che rappresenta un’area abbandonata da decenni, inquinata e non produttiva. 

Quindi ben venga l’insediamento del Gruppo Ferretti anche a Taranto perché, previa bonifica da parte dell’Autorità portuale, l’investitore potrebbe rendere quell’area nuovamente attiva e rappresentare uno dei tanti tasselli finalizzati a una riconversione economica!


 

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Pubblicato il: 20/05/2020 - 19:09:3


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