L’ inserimento di #nucleare e gas metano nella #tassonomia verde, e cioè di certificarli come fonti green garantendo così l’accesso sia ai fondi europei sia agli investimenti privati destinati a investimenti ambientalmente sostenibili, è una follia che la Commissione Ue sta commettendo con l’avallo del Governo italiano.
L’esecutivo guidato da Mario Draghi avrebbe potuto bloccare questo tentativo subdolo di greenwashing che Bruxelles sta portando avanti e invece sul nucleare con il suo silenzio complice dà il là a questa truffa lavandosi pilatescamente le mani non sostenendo una posizione che tenga conto dei referendum popolari italiani. Sul gas, il Governo fa addirittura peggio chiedendo l’aumento dei limiti di emissioni ritenendo troppo bassi i 100 grammi di CO2 a kWh e si spende affinché ci sia un maggior riconoscimento per lo stoccaggio della CO2 nei giacimenti di idrocarburi (CCS) al fine di svuotarli completamente e nascondere la polvere sotto il tappeto, senza valutare i rischi che questo comporterebbe in termini di impatto ambientale ed economicità dell’investimento. I protagonisti di questa posizione che non rispecchia minimamente il volere degli italiani sono i ministri Cingolani, Patuanelli (M5S), Giorgetti (LEGA) e Franco, assieme al sottosegretario Amendola (PD). Qui non siamo solo davanti a scelte incompatibili con l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette al 2050 e di tutelare l’ambiente, la salute e la sicurezza dei cittadini, ma siamo davanti anche a decisioni prese d’imperio che non hanno coinvolto il Parlamento. Una decisione di questa importanza dovrebbe necessariamente passare per un dibattito approfondito nelle aule parlamentari, invece il Governo continua a infischiarsene delle Camere e le forze che compongono la maggioranza che lo sostiene tacciono complici al punto da ignorare la nostra proposta di mozione sulla tassonomia che da due mesi giace in attesa di essere discussa e votata. Il Governo sta portando avanti una posizione politica che contestiamo e vorremmo sapere in nome di chi vengono fatte queste scelte che rappresentano la parte peggiore del Paese.
Mi auguro che sul tema delle trivelle possa esserci la massima convergenza, sulla tutela ambientale dei nostri mari e territori non possono esserci bandiere politiche
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