ILVA, al lavoro per ristabilire la legalità

Stiamo lavorando per ripristinare la legalità. Dobbiamo ripartire da un principio sacrosanto previsto anche dalla  Costituzione e cioè che la legge è uguale per tutti. Stiamo lavorando innanzitutto per rimuovere l'immunità penale e amministrativa e poi per il ripristino della valutazione  preventiva, prevista da una legge regionale, dell'impatto sanitario  che è stata eliminata da uno dei decreti salva Ilva. Adesso invece  viene fatta solo a posteriori, cioè dopo l'applicazione di tutte le  prescrizioni. E questo è inaccettabile, poiché verrà calcolata solo  quando ci sarà il danno ulteriore. C'è un quadro di norme sulla questione molto caotico ma dobbiamo fare i passi giusti per far sì che a Taranto venga ripristinato il diritto  alla salute e a un ambiente sano. Questo è il nostro impegno. Se qualcuno pensa di poterlo fare con una bacchetta magica,  allora queste persone ce la diano. L'Ilva è una problematica che va  avanti da 60 anni, noi stiamo governando da otto mesi. Mi piacerebbe che parlassimo nel merito delle cose,  perché se la ragione la deve avere chi urla più forte, allora non  siamo più in democrazia ma in una dittatura dettata da chi urla di più. 

La rabbia è spesso determinata dai numeri e dalle storie concrete di morti e ammalati a causa dell'inquinamento e dalle problematiche? Dai disagi che gli abitanti dei quartieri più esposti della città sono costretti a subire in particolare durante i cosiddetti wind days? È infatti sacrosanto: questa parte della cittadinanza, da cui siamo  visti come portavoce, la conosciamo. Per anni ci è stato chiesto ma 'volete l'Ilva aperta o chiusa?'. Noi siamo andati oltre questa  dicotomia, chiedendo, ed è anche sul contratto di governo, una  chiusura progressiva delle fonti inquinanti ed una riconversione  economica di Taranto. Così com'era la situazione non poteva andare avanti e ancora adesso bisogna fare dei provvedimenti  urgenti per quanto riguarda il siderurgico e non solo. Ma, d'altra parte, non vogliamo che si verifichi quanto è successo a Bagnoli dove hanno chiuso ed è rimasto tutto contaminato e a oltre 20 anni dalla chiusura hanno ancora quella situazione di inquinamento e di stallo totale. Forse chi ci ha contestato vuole che si finisca come a Bagnoli? Noi andiamo oltre. Volevamo  annullare il bando di gara e avviare velocemente questo processo. 

Tuttavia non c'erano margini giuridici e amministrativi in questo contratto di gara senza poi subire da parte del privato Mittal una controversia al Tar che avremmo perso. Se avessimo annullato il bando non solo Mittal avrebbe vinto al Tar, sarebbe entrato in Ilva con le condizioni vecchie e non con quelle nuove, quindi anche peggiori, e in più ci avrebbe anche fatto causa. Ma questo è secondario. Sarebbe entrato in vigore il contratto firmato dall'ex ministro Calenda nell'estate 2017. Sul possibile annullamento della gara ci siamo 
consultati con diversi professionisti e avvocati amministrativisti. 

Sia loro che gli uffici legislativi, interpellati senza farsi condizionare l'uno dall'altro, hanno convenuto che i margini giuridici per annullare la gara non ci fossero perché mancava un altro soggetto concorrente. Quello che c'era infatti si era ritirato e di fatto si era sciolto. Qualora ci fosse stata ancora quella cordata si sarebbero concretizzati i margini giuridici per annullare l'applicazione di quel contratto. Noi siamo convinti che quella industria, come altre, inquina e non può andare avanti cosi' come ci è stata consegnata, tuttavia nessun altro avrebbe potuto fare diversamente da quello che abbiamo fatto noi.

LEGGI L'ARTICOLO

Tempo di lettura: 4'

Pubblicato il: 19/02/2019 - 23:44:1


TORNA ALLA HOME
Giovanni Vianello

Incendio Torre Guaceto, presentata interrogazione al MATTM

Dopo l'incendio divampato all'isola di San Domino (Tremiti), ho presentato un ulteriore interrogazione al MATTM sul rogo che ha interessato negli scorsi giorni la riserva di Torre Guaceto, nel Brindisino

Leggi di più

Giovanni Vianello

22/04/22 - Sono il primo parlamentare italiano ad aderire al Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili

Un TRATTATO di NON PROLIFERAZIONE DEI COMBUSTIBILI FOSSILI è urgente e necessario per gestire una VERA transizione ecologica rapida ed equa lontano da carbone, petrolio e gas a livello globale.

Leggi di più

Giovanni Vianello

13/02/22 - PiTESAI: ripartono le trivelle e gli air gun, brutte notizie per la Puglia, disastro Cingolani

Con l’approvazione del Decreto sul PiTESAI l’Italia fa un disastro e contestualmente un ulteriore passo indietro nella transizione ecologica. Nonostante 4 mesi di ritardo rispetto ai tempi previsti da Cingolani, l’approvazione del PiTESAI non porta con se buo...

Leggi di più

Giovanni Vianello

18/05/22 - IL MIO INTERVENTO ALLA MANIFESTAZIONE DI Amnesty International - Italia SUL CASO ASSANGE.

La lotta per la libertà di Assange non deve fermarsi! La libertà di stampa e il diritto dei cittadini di essere informati su cosa accade nel mondo non devono essere soppresse.

Leggi di più

Giovanni Vianello

Oloturie a rischio: estendere il divieto di pesca!

Le oloturie sono animali marini a rischio estinzione. Ho presentato una interrogazione parlamentare al ministero delle Politiche agricole  

Leggi di più

Giovanni Vianello

Quattro consiglieri 5S hanno tradito il voto dei pugliesi

I Consiglieri regionali del M5S, tranne Antonella Laricchia, hanno tradito il voto dei pugliesi e lo hanno fatto in maniera consapevole

Leggi di più

Giovanni Vianello

La viabilità della SS16 Adriatica va migliorata anche attraverso le osservazioni sollevate dai sindaci del territorio

E insieme a un'analisi costo/benefici che ad oggi manca. L'ambiente va tutelato anche quando si progettano soluzioni che potrebbero riservare alternativa più economiche e meno impattanti

Leggi di più

Giovanni Vianello

Cingolani non conceda proroghe a stabilimento siderurgico di Taranto

Il Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani non conceda la proroga alla prescrizione della Batteria n.12  della cokeria dell’ex Ilva

Leggi di più