Davanti al principio costituzionale dell’uguaglianza formale e sostanziale al cospetto della legge, tutti dovrebbero essere d’accordo. Difronte a eventi di malattia e morte causati dall’industria a scapito dei cittadini e dei lavoratori, tutti dovrebbero scegliere di tutelare prima di ogni cosa la salute. Lo hanno fatto a Trieste, ancora prima a Genova, chiudendo o predisponendo la chiusura delle aree a caldo degli stabilimenti siderurgici, mantenendo le aree a freddo e tutelando i livelli occupazionali.
A Taranto invece, l’opposizione vuole tenere ancora sotto scacco l’ambiente e la salute, schiacciando i suoi cittadini e i lavoratori sotto una spregevole forma di razzismo ambientale e continuando a mentire sulla presenza nel contratto dell’immunità penale. Questo è falso!
Taranto libera: lo abbiamo gridato per anni nelle piazze, lo abbiamo spiegato alla nostra maggioranza quando siamo riusciti a far sopprimere l’articolo 14 del dl Salva Imprese che tentava di reintrodurre lo scudo penale a favore del gestore Arcelor Mittal. Con l’approvazione definitiva del Salva Imprese, oggi finalmente viene cancellata l’immunità: lo Stato ha scelto di non farsi ricattare da una multinazionale straniera.
Ora che questo passo è compiuto, andrò avanti chiedendo la tutela della salute e dei livelli occupazionali, che ormai è noto non possano essere garantiti portando avanti questo modello anacronistico che per decenni ha devastato il capoluogo ionico. Scelgo l’equilibrio e l’uguaglianza davanti alla legge, voglio per i cittadini e i lavoratori di Taranto il bilanciamento tra i diritti alla salute, all’ambiente e al lavoro e voglio che finalmente la mia città possa tornare a vivere senza sottostare ad alcun ricatto occupazionale, sperando in un futuro diverso da quello imposto decenni fa!
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