Ambiente e salute siedono allo stesso tavolo dopo decenni di scollamento e sono orgoglioso che ciò avvenga in anteprima nazionale per la città di Taranto. L’obiettivo è oramai univoco: fare chiarezza sull’impatto che le fonti inquinanti, non solo dell’ex Ilva, hanno sugli aspetti sanitari e ambientali con il fine di promuovere politiche finalmente tarate sulle esigenze del territorio.
Ed è proprio da qui che è partito il lavoro sulla Valutazione predittiva del Danno Sanitario, su cui gli Enti scientifici di riferimento - Arpa, ISS, AReS, Asl - e in testa i ministeri Ambiente e Salute sono finalmente allineati, cancellando la brutta pagina del passato.
Gli sforzi compiuti e l’impegno profuso in prima persona, grazie all’accoglimento da parte del Governo delle istanze parlamentari, della cittadinanza e dei lavoratori, nel corso di un intero anno, stanno finalmente dando i loro frutti, per Taranto, per introdurre una preventiva valutazione del danno sanitario e per dare una validità scientifica a tutti i dati riguardanti gli effetti dell’inquinamento derivante dall’intero sistema produttivo industriale complesso che insiste nel capoluogo ionico, anche al di là dello stabilimento siderurgico.
Sul campo delle bonifiche c’è ancora molto da fare ma un plauso particolare va al commissario straordinario, Vera Corbelli, che anche nella sede convegnistica di oggi ha ribadito le numerose azioni di riqualificazione compiute sul territorio di Taranto. Qualcuno le contesta ma ricordo che, nei decenni precedenti alla nomina del Commissario Corbelli, nulla era stato bonificato.
C’è poi grande interesse da parte degli Enti scientifici che monitorano e analizzano gli effetti degli inquinanti, il collante - riconosciuto da tutti gli intervenuti - è rappresentato anche dalle politiche di prevenzione e diversificazione promosse dall’attuale Governo che tra poco entreranno nel vivo perché, oltre al CIS, vedremo le azioni e le proposte della Commissione speciale per la riconversione economica.
I dati su mortalità e ospedalizzazione, lievemente in diminuzione, sono per noi maggiore stimolo per continuare a cambiare lo stato delle cose a Taranto ma vorrei fare un focus sui dati legati alla leucemia, che invece sono in controtendenza e capire da cosa derivano.
I sindaci possono farlo!
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