Le affermazioni di Cingolani fanno rabbrividire e sono un chiaro esempio di come il Governo Draghi continui a decidere su Taranto senza conoscere lo stato dei fatti. E’ oltremodo indegno che nonostante Cingolani non sappia nulla dello stato di bonifiche delle aree “ex ilva” il Governo e la maggioranza parlamentare sottraggono 150 milioni di euro dalle risorse assegnate, una contraddizione imperdonabile che rivela lo scippo in corso.”
Come fanno a togliere 150 milioni se non conoscono lo stato delle bonifiche?
Come più volte ribadito dai Commissari di Ilva in AS, anche in una recente audizione alla Camera, la decisione del Governo di sottrarre 150 milioni di euro dalle bonifiche si basa su un calcolo delle risorse totali già individuate per gli interventi di bonifica delle “aree escluse”, a questo faccio rilevare, che tale importo non tiene conto sia delle possibile variabili che possono incorrere durante le caratterizzazioni e poi dei presumibili aumenti che possono esserci per l’aumento dei costi dovuti al caro energia e al caro prezzi che si sta vivendo in questi mesi, inoltre, la sottrazione di tali fondi impedisce ulteriori bonifiche che potrebbero sorgere su nuove aree non ancora individuate. Ad esempio come successo sulla messa in sicurezza e bonifica della “collinette ecologiche” in capo ai Commissari Ilva in AS che in un primo momento non erano state incluse nel piano ambientale e sono state aggiunge solo successivamente alla rivelazione da parte dell’autorità giudiziaria”
Chiarito questo punto su cui nessuna forza politica sembra avere contezza, occorre denunciare per l’ennesima volta la mancanza di trasparenza da parte del Ministero della Transizione ecologica che da oltre un mese non rende attivo il sito internet “Osservatorio Ilva”, oggetto di una mia interrogazione parlamentare, dove è reperibile tutta la documentazione sullo stato delle bonifiche. L’impossibilità di accedere a tale sito internet sta creando problemi anche in campo internazionale in quanto il Governo, per rispondere alle domande poste dal Consiglio dei Ministri del Consiglio D’Europa in merito alla condanna della Corte Europea dei diritti dell’uomo sull’inquinamento dell’ILVA, nella risposta ha linkato proprio il sito internet e “Osservatorio Ilva” che però risulta inaccessibile.
Tutto ciò rivela come la vicenda ILVA e #Taranto non siano minimamente considerate dal Governo e della maggioranza parlamentare che continuano ad avvelenare il territorio senza conoscere lo stato dei fatti.
Via libera votato all'unanimità
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