Con la scusa del rischio di rimanere senza gas il Governo elemosina a caro prezzo il GNL tra nazioni scarsamente democratiche e contestualmente, a spese degli italiani, agevola l’installazione di nuovi rigassificatori e nuove trivelle. Eppure contrariamente a quanto si possa pensare l’Italia è diventato un Paese esportatore di gas: nei primi tre mesi del 2022 quasi 1 miliardo di mc di gas ha lasciato l’Italia per andare all’estero
Ma non eravamo in crisi? La variazione nelle esportazioni di gas nei primi 3 mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 è di +403%, aumento che si è verificato soprattutto nel mese di Marzo, ossia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, nel quale mezzo miliardo di metri cubi sono stati esportati dal nostro Paese all’estero.
Se a questi dati associamo il fatto che nelle importazioni dall’estero all’Italia i gasdotti e i rigassificatori già esistenti non sono utilizzati al pieno delle proprie capacità, possiamo quindi affermare che non abbiamo bisogno di nuovi rigassificatori e nuovi gasdotti e che tale scelta è solo ed esclusivamente basata sul far aumentare i profitti alle multinazionali delle fonti fossili a spese degli italiani.
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