I fondi del Recovery Fund devono servire per la riconversione economica e la chiusura dell'area a caldo, ringrazio i parlamentari che hanno da subito accolto il mio appello in questa direzione. Già nel 2016 abbiamo chiamato in Italia altre realtà europee in cui c’è stata la riconversione economica per prendere esempio da loro, perché Taranto ha un patrimonio storico, artistico e culturale, eccellenze enogastronomiche, l’economia del mare per non essere più ostaggio del siderurgico. Il Pd parla di decarbonizzazione, mentre noi parliamo di chiusura delle fonti inquinanti, appoggiati sia dal ministro Patuanelli che dal ministro Costa. Adesso però serve il territorio, serve una Regione che si batta per la chiusura dell’area a caldo.
Emiliano non solo non l’ha fatto, ma non ha neanche chiesto scusa ai tarantini, perchè lui quando sbaglia non chiede scusa, come avvenuto per il fallimento del PSR. Noi siamo quei cittadini che scelgono di entrare nelle istituzioni per risolvere problemi che istituzioni si trascinano da anni ed è quello che stiamo facendo a tutti i livelli. In due anni non potevamo risolvere problemi di decenni, ma Taranto è al centro dell’azione di Governo. Sappiamo di dover fare in fretta e se sarò eletta presidente della Regione porterò le richieste del territorio ai tavoli nazionali dove la Regione deve farsi sentire.
Sono queste le dichiarazioni della candidata presidente del M5S e di Puglia Futura alla Regione Puglia Antonella Laricchia, ieri a Taranto per un evento sulla riconversione. Con lei i candidati della circoscrizione di Taranto Marco Galante, Gaia Silvestri e Fabiola Molendini, i candidati di Puglia Futura Silvana Melli, Fulvio Obici e Rosita Giarracuni e anche io insieme al collega della Camera Gianpaolo Cassese.
Una sintesi del mio intervento...
60 anni di disastri non si cambiano con la bacchetta magica ma già abbiamo fatto passi importanti e invertito la rotta rispetto al passato. Non ci sono più i decreti Salva Ilva e non ce ne saranno mai finchè saremo in maggioranza in Parlamento. Abbiamo tolto l’immunità penale, perchè nessuno è al di sopra della legge, ed è merito del M5S e soprattutto della posizione granitica dei parlamentari pugliesi. Abbiamo confronti continui con il ministero dello Sviluppo economico, e stiamo lavorando per la chiusura dell’area a caldo come già fatto per Genova e Trieste con un accordo di programma che metta tutte le istituzioni e gli attori interessati intorno al tavolo. Non si può continuare con l’area a caldo per la salute dei cittadini e la sicurezza dei lavoratori. Per questo è necessario che anche il resto della maggioranza ci segua, e faccio a un invito al PD nazionale a pensare al bene di Taranto appoggiando la nostra posizione.
L'intervento del collega Gianpaolo Cassese
La riconversione per noi è il percorso da seguire e basta osservare le cose già realizzate in questi mesi. Ad esempio lo stanziamento per il Tecnopolo e tutta una serie di interventi, grazie anche al sottosegretario Turco. Penso alla facoltà di medicina nell’ex stabile della Banca d’Italia, palazzo abbandonato per tanti anni che recupereremo. Per quello che riguarda l’agroalimentare abbiamo sbloccato dopo 20 anni le risorse per Agromed a Castellaneta che permetteranno al territorio di diventare il baricentro della produzione agricola regionale. Dobbiamo continuare a investire nelle alternative all'acciaio per consentire alle nostre eccellenze i crescere: abbiamo fatto importanti passi avanti anche con il ritorno a Taranto della Soprintendenza, e con il valore aggiunto dell’archeologia subacquea. La battaglia per la chiusura delle fonti inquinanti continua ogni giorno con sempre più forza.
Dopo più di dieci giorni di stop, finalmente interrompo il silenzio su Ilva. Ai molteplici attacchi verbali ho deciso di rispondere con l'indifferenza. Per i cittadini che mi hanno chiesto informazioni cerco di fare chiarezza su quello che è successo
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