L’impegno del Governo in favore della scuola e del trasporto pubblico è continuo e lo abbiamo dimostrato in questi mesi. Sono stati stanziati fondi per permettere l’adeguamento degli edifici scolastici e approvate nuove direttive anti Covid e fare in modo che le nostre scuole e i mezzi pubblici fossero sicuri per studenti e docenti e pendolari. La decisione di Emiliano e Lopalco di chiudere le scuole non ha nulla a che fare con la possibile esplosione dell’epidemia all’interno dei nostri istituti scolastici.
Il governatore definisce numeri pesantissimi dell’emergenza Covid, ma al momento non è all’interno delle scuole che si diffonde il contagio: lo dicono i dati visto che la percentuale dei contagi nei nostri istituti è pari allo 0,074%, 417 positivi su più di mezzo milioni di studenti. La chiusura degli istituti è figlia, piuttosto, del palese fallimento del sistema di tracciamento e gestione dei tamponi della sanità regionale e del mancato potenziamento del trasporto pubblico locale, nonché soprattutto dell'assenza di coordinamento nelle politiche locali per assicurare la flessibilità oraria di ingresso e uscita delle attività commerciali, produttive e scolastiche.
Ciò che veramente spaventa Emiliano, e che Lopalco ha ammesso candidamente, è il carico che ricade sulle ASL a causa delle migliaia di ore di lavoro degli operatori dei dipartimenti di prevenzione che devono effettuare i tamponi, la sorveglianza sanitaria e le attività di tracciamento e che rischiano seriamente di far collassare l’intero sistema sanitario.
Emiliano sta cercando disperatamente di mettere una pezza alla pessima gestione dell’emergenza sanitaria. Ha avuto il tempo per preparare una strategia efficace per contrastare l’annunciata seconda ondata Covid, ma ha evidentemente fallito per incompetenza e ora cerca di limitare i danni a discapito degli studenti e delle famiglie pugliesi costretti a pagare per colpe non loro.
Inoltre è gravissima la chiusura del primo ciclo che minimamente impatta sulle criticità legate al Covid, ma che di contro procura gravi disagi alle famiglie che dovranno riorganizzarsi nuovamente per seguire i bambini a casa. Una gestione fallimentare della sanità che finisce per far pesare sulla scuola, gli studenti e le famiglie il ritardo e l'impreparazione dell'amministrazione regionale.
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